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Lugano's Plan ₿Sovranità e pace attraverso la matematica

16.05.24 - 06:01
Lugano's Plan ₿
Sovranità e pace attraverso la matematica

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Jameson Lopp e Knut Svanholm parlano del potenziale di Bitcoin nel corso della ventunesima puntata del Plan ₿ Podcast

"Peace, bitcoin and revolution": è il titolo dell’episodio più recente del Lugano's Plan ₿ Podcast, che ha visto protagoniste due figure di spicco del mondo Bitcoin come Jameson Lopp (già ospite anche nei mesi scorsi) e Knut Svanholm. Gli intervistati, nel corso di quella che di certo è stata una delle puntate più entusiasmanti dell’iniziativa di divulgazione agganciata al progetto (il Plan ₿, ovviamente) che sta trasformando la città di Lugano in un punto di riferimento per il mondo delle valute digitali e delle tecnologie peer-to-peer, si sono confrontati sul ruolo di Bitcoin, sì, ma in una connotazione specifica: come strumento di pace e cambiamento finanziario.

Bitcoin: un potenziale tutto da scoprire

Jameson Lopp, co-fondatore e CTO di Casa, società specializzata nella cybersecurity in ambito Bitcoin, è noto per la sua expertise in materia, appunto, di sicurezza informatica. Nel corso della sua partecipazione al podcast, ha evidenziato il motivo per cui Bitcoin, a suo avviso, debba essere considerato «più come un'armatura che come un'arma, perché rimuove l'incentivo per l'aggressore ad attaccare, eliminando il profitto dall'equazione». Knut Svanholm, autore, educatore e filosofo del settore, ha trovato, a sua volta, una chiave di lettura peculiare della questione. Noto per il suo libro "Bitcoin: Sovranità attraverso la matematica", ha sottolineato il potenziale della valuta creata da Satoshi Nakamoto nel ridurre la violenza: «È un ottimo strumento per abbattere quel tipo di fenomeni [...] rimuovendo i veri cattivi attori dall'alto, o almeno i “rifiuti” che generano per finanziarsi, come l'inflazione per fare guerra ad altri paesi: sarà molto più difficile realizzare tutto ciò in presenza di uno standard Bitcoin».

Disincentivare la violenza con la finanza

I due esperti hanno anche discusso di come, in un mondo “iperbitcoinizzato”, il ridimensionamento della violenza potrebbe essere frutto della difficoltà di finanziare questo tipo di “soluzioni”, non essendoci, in questo scenario ideale, la possibilità di stampare denaro. Come Lopp, anche Svanholm ha evidenziato il ruolo di Bitcoin nello stimolare la collaborazione e l’empatia: «Siamo incentivati ad aiutarci a vicenda e ad essere buoni gli uni con gli altri. Al momento, abbiamo a malapena scalfito la superficie di ciò che significa questa valuta digitale e di quale sia il suo potenziale».

A pochi giorni dalla sentenza riguardante la possibile estradizione di Julian Assange, possiamo ascoltare, in breve, l’ennesima puntata del Lugano's Plan ₿ Podcast in grado di fornire una visione affascinante della promessa di Bitcoin come strumento per la pace e la libertà finanziaria mediante la decentralizzazione e non solo: l'ennesima opportunità per approfondire, grazie al pensiero di due tra i massimi esperti al mondo, come questa tecnologia rivoluzionaria possa plasmare il presente e contribuire alla costruzione del futuro.

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Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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